01/05/2020
Grazie Arianna per tutto quello che fai per la nostra scuola ❤
𝙀𝙨𝙨𝙚𝙧𝙚 𝙢𝙖𝙚𝙨𝙩𝙧𝙚 𝙤𝙜𝙜𝙞
In un momento storico del tutto nuovo e mai sperimentato, dove ognuno, bambino, adolescente o adulto che sia, si trova costretto a fare i conti con grossi cambiamenti e molteplici limitazioni, anche la categoria degli insegnanti ha dovuto necessariamente reinventare il proprio modo di lavorare.
Come si può continuare ad essere la maestra di quei precisi bambini, in un tempo caratterizzato dall’assenza di contatto fisico? Come si può fare per non smettere di dare amore, restando dentro le mura della propria casa?
Queste sono le domande che hanno guidato tutto il lavoro che ormai da mesi stiamo svolgendo nella struttura nella quale lavoro come psicologa e coordinatrice. Per noi l’intento, il fine ultimo, è quello di far sopravvivere le relazioni, offrendo ai bambini sprazzi di “normalità” nei quali poter rivedere quello sguardo che ogni giorno, spesso per moltissime ore, segue ed incontra il loro.
Ecco da dove nasce la volontà di creare filmati, nei quali la maestra mostra un tutorial per svolgere un’attività, canta una canzoncina o legge una storia.
Sarebbe auspicabile che ogni genitore provasse a cogliere, in quel video che magari apparentemente non sembra contenere nulla di eccezionale, ciò che, invece, di prezioso esiste, perché è proprio in quel volto, in quella precisa voce ed in quello sguardo che i bambini riescono a ritrovare la propria maestra, e tutto quello che per loro rappresenta. Lo sforzo da parte dei genitori, in un momento storico così difficile, potrebbe essere quello di accompagnare i più piccoli nella visione di questi filmati, sostenendo il lavoro svolto dalle insegnanti e cercando di rendere più efficace possibile l’incontro tra proprio figlio ed una delle sue figure di riferimento più importanti.
Se dovesse mostrare un rifiuto, sarebbe giusto insistere? Questa è una delle domande che può sorgere nella mente di ogni genitore. Personalmente non credo nelle riposte universali, per quanto esse possano dare conforto, perché ogni bambino è unico e particolare ed anche la risposta a questa domanda, che mi viene posta molto di frequente ultimamente, deve essere tale, calibrata e cucita addosso ad ogni singolo soggetto.
Non dobbiamo provare a fare altro che fermarci ad osservare i nostri figli, parlare con loro e cercare di cogliere quanto riescano realmente ad apprezzare questo tipo di comunicazione e come vivano da un punto di vista emotivo l’incontro virtuale con la propria maestra. Non tutti i momenti sono uguali, si può provare inizialmente ad accettare il loro “No, io non voglio vedere quel video!”, verbalizzato od agito che sia, e poi riprovare in un secondo momento. Forse qualcosa sarà cambiato, o forse no.
Ci vuole pazienza ad accettare i cambiamenti e sicuramente la situazione attuale ci sta obbligando ad affrontarne molteplici. Questo vale per tutti, dai grandi ai piccini.
Lavoro ogni giorno a stretto contatto con le maestre di Be.school per concordare e pianificare le attività da svolgere e si percepisce sempre nelle nostre parole un velo di malinconia: sentiamo la mancanza dei bambini, delle loro vicine che ci chiamano ogni pochi secondi, delle loro piccole mani da stringere, delle loro risate contagiose ed anche dei loro pianti. Mancano gli abbracci ed i momenti di gioia condivisa, così come quelli di sconforto o rabbia e manca anche poterli osservare silenziosamente mentre giocano ed imparano, ognuno con il proprio modo e il proprio tempo, a relazionarsi con i compagni.
Sulla base di questo, ci siamo interrogati sui limiti dei filmati preparati dalle educatrici; cosa non può garantire un video inviato ai genitori, per quanto esso sia stato ideato apposta per un preciso gruppo di bambini e realizzato con attenzione, creatività ed amore? La reciprocità. È proprio per questo motivo che fin dalla prima settimana di chiusura delle scuole, abbiamo deciso di iniziare le videochiamate, per garantire uno scambio istantaneo, seppur virtuale, con le proprie maestre e con i propri compagni, anche solo per cantare tutti insieme “happy birthday to you!!” nel giorno del loro compleanno.
Da parte nostra rimane il desiderio di continuare ad “insegnare l’amore”. Non ci arrendiamo e non smettiamo di credere che, seppur con tutti i limiti connessi all’avere davanti a sé solo lo schermo di un computer, sia possibile far arrivare ai più piccoli non sono parole, ma anche emozioni. Cambia il canale di comunicazione, ma l’affetto di ogni maestra rimane invariato ed è giusto provare a fare in modo che sia possibile coglierlo.
Mi sento, infine, di ringraziare i genitori dei nostri bambini: è davvero emozionante e gratificante percepire ogni giorno il loro sostegno e la loro collaborazione. La loro presenza è fondamentale per noi e per riuscire a trovare un filo, seppur sottile, che possa tenere i bambini legati alle proprie insegnanti.. Per continuare a crescere, mano nella mano.