02/08/2024
Mentre aspettavo la pizza da asporto, arriva in pizzeria una mamma con una bambina e penso "che bello! Una cena mamma figlia!". Si siedono accanto a me e la mamma da alla bimba il cellulare mentre guarda nel vuoto. Olè.
Stare da soli con i bambini è difficilissimo, parlare con i bambini lo è, stare accanto lo è. Accidenti se lo è.
La cosa più difficile dell'essere genitore è dare spazio dentro e fuori e fare spazio dentro e fuori di sé per creare il doppio legame, per riconoscere ed essere specchiati.
I bambini sono delicati, bisogna esserci, lavorare tanto sulla presenza.
La presenza è un miracolo.
24/07/2024
Ahhh un altro tema caldo.
I guru dell'educazione scrivono libri, vendono corsi e testimoniano sui social verità personali rendendole universali.
Un grosso rischio.
Vediamo tanti, tantissimi bambini ogni giorno in difficoltà , disregolati, disfunzionali , più in generale soli. Purtroppo non c'è una ricetta per essere genitori e neanche si dovrebbe credere a chi vende risultati. Esistono diverse Storie Relazionali dentro le quali costruire consapevolezza, la differenza la fa il tecnico che accompagna.
Può avere diversi titoli ma poco contano se non ha una lunga esperienza quotidiana con bambini ( di diverse età ) e famiglie e se non ha avuto una lunga supervisione che lo ha formato nel fare da filtro pensante.
Questo facciamo; aiutiamo a stare bene nella propria storia relazionale con i bambini.
La disciplina dolce fa male - Pedagogia Dinamica
Volevi sentirti ascoltato, per questo hai dato così tanto. Se ora quel tanto ti sembra esser diventato troppo, ripartendo dalla tua storia tutto si può armonizzare.
24/07/2024
Ho un anno e mezzo.
E in pochi, anzi pochissimi, riescono a comprendere i miei pianti, le mie proteste, i miei bronci, le mie scenate.
Li chiamano "capricci".
E invece sono tentativi di conoscere il mondo. Sono tentativi di comunicare le mie emozioni al mondo.
Piango se provo ad infilarmi un calzetto e non ci riesco, mi arrabbio se non mi lasciano salire i gradini da solo, m'innervosisco se i miei ritmi quotidiani vengono modificati, se non posso camminare con le mie gambe ma devo stare legato in un passeggino in cui vedo solo "cose che si muovono".
Non sono terribile. Non sono iperattivo. Non sono capriccioso. Nessun bambino lo è. Sono solo affamato di vita, di scoperta e di conoscenza.
Cerco adulti in grado di comprendermi, di guardarmi con occhi gentili e accoglienti, e di guidarmi, persone capaci di accompagnarmi, camminandomi accanto, nonostante il mio esagerato entusiasmo, l'istintività della conoscenza, il piacere della scoperta, la pulsionalità del rischio.
Non mi servono tanti oggetti, tanti giocattoli, tante attività particolari e super strutturate, tanti luoghi diversi da vivere. Non mi annoio.
Ho solo bisogno di semplicità, di cura, di delicatezza, di lentezza e di presenza.
Vorrei non vivere la fretta dei grandi, i loro no detti per stanchezza o per loro "paure infantili", la loro mancanza di vitalità, la loro mancanza di meraviglia e stupore per il rumore della pioggia sulle finestre...
Mi basta un filo su di una scatola in cartone per poter stendere i panni come fa la mamma, specchiarmi nella fiducia che mi dà il papà nel dondolarmi da sola sull'altalena dei grandi.
Ho bisogno di fiducia, di comprensione, di una guida sicura e coerente.
Ho solo un anno e mezzo ma ciò che sto insegnando agli adulti intorno a me è una ricca lezione di vita e di crescita.
Di Elena Bernabe'
Foto di Nascere e Crescere Montessori
24/07/2024
Tu hai il diritto di andartene da qualsiasi situazione in cui non ti trovi.
Hai il diritto di abbandonare qualsiasi storia in cui tu non ti piaci.
Hai il diritto di andartene da quella città che spegne la tua luce; hai il diritto di fare le valigie e di iniziare daccapo in un altro posto.
Hai il diritto di piantare il lavoro che odi, anche quando tutto il mondo dovesse consigliarti di non farlo. Hai il diritto di cercare ciò che ti stimoli di alzarsi dal letto al mattino, fino alla fine della vita.
Hai il diritto di lasciare colui che ami, se ti tratta male. Hai il diritto di mettere te stessa al primo posto, se non cambia mai nulla.
Hai il diritto di rompere con i cattivi amici. Hai il diritto di circondarti dall'amore, dalla gente che ti ama e ti sostiene. Hai il diritto di prendere quell'energia di cui hai bisogno nella vita.
Hai il diritto di perdonarti per gli errori piccoli e grandi, hai il diritto di essere buona con te, di guardarti allo specchio e di piacerti.
Hai il diritto di liberarti dalle tue stesse attese.
A volte pensiamo che abbandonare qualcosa significa arrendersi, calare le braccia. A volte andarsene è la cosa migliore che potresti fare per te.
Questo ti permette di cambiare il vettore della vita, di iniziare daccapo, di scoprire il mondo e te stessa.
A volte abbandonare significa non restare imprigionati in un posto sbagliato e con le persone sbagliate.
Andarsene: aprire le porte ai cambiamenti, alla crescita, alla liberazione.
Hai sempre la possibilità di andartene, finché non troverai il tuo posto e ciò che ti rende felice.
Hai persino il diritto di abbandonare te stessa del passato, e di crearti daccapo.
16/07/2024
Il bambino nasce filosofo, pone domande, ascolta, guarda tutto con curiosità; poi arriva l’adulto con i suoi: “non puoi capire”, “ascolta quello che dico perché sono più grande”, “zitto quando parlano i grandi”, “è così e basta.”
Così il bambino diventa un adulto morto. Non avrà più domande, curiosità, desiderio, non vorrà più conoscere il perché delle cose, non sognerà di cambiarle e non lotterà per un mondo migliore. Certo, mangerà, lavorerà, metterà su famiglia, ma dentro sarà morto. Non avrà né sogni né speranze, sarà cioè come la maggior parte degli uomini, un individuo che è stato piegato dalla vita, che si limita a sopravvivere, a ti**re avanti, che ha dimenticato o forse non ha mai conosciuto la bellezza della lotta, dell’impegno, l’ebrezza del credere che le cose possono cambiare.
Non fate questo ai vostri figli. Ricordate che i bambini apprendono per imitazione e l’esempio è la miglior forma di insegnamento. Non sanno che farsene delle prediche, delle belle parole. Non dite loro che leggere è importante. Fatevi vedere con un libro in mano al posto dello smartphone. Un bambino, diceva Giorgio Gaber, legge «perché è spinto dalla curiosità di capire cosa ci sia di tanto meraviglioso nell’oggetto che voi tenete sempre in mano con quell’aria soddisfatta.»
Spegnete la televisione. Mostrate loro ciò che di bello c’è a questo mondo: fategli vedere l’arte, mostrate loro la poesia della natura. Parlate loro dei sognatori, degli idealisti, dei poeti, di tutti quegli individui che magari furono etichettati come pazzi, ma alla fine riuscirono davvero a cambiarlo il mondo. Suscitate la loro meraviglia. Alimentatela. È dallo stupore, dalla curiosità che inizia la conoscenza. Fate appello al sentimento, alla bellezza racchiusi in loro. E ricordategli che è grazie alla cultura che si acquisisce quella sensibilità «capace di distinguere il bene dal male, l'amore dall'odio, la partecipazione dal l'indifferenza.»
15/07/2024
Seguite l'incontro GRATUITO per un libro consigliatissimo
Stasera, lunedì 15 Luglio, dalle 21.00 alle 22.00, chiudiamo la nostra rassegna “Scaffale basso” con un libro per i bambini e le bambine della scuola primaria: “Le persone sono belle”, di Baptiste Beaulieu, per parlare di diversità, accettazione e accoglienza.
“Ogni persona è come una storia. Quando conosci quella storia, tutto cambia”
https://www.fondazionemontessori.it/scaffale-basso/
13/07/2024
L'arrivo di un bambino o di una bambina porta con sé una grande possibilità evolutiva per i genitori.
Possono separarsi dal loro nucleo familiare e continuare la via oppure, quando necessario, guarire le genealogiche ferite che si ripropongono da tempo? Come? Prendendosi lungo tempo di pensiero prima dell'azione: costruendo consapevolezza circa il proprio Agire. Piano piano, giorno dopo giorno accogliere, lasciar andare e scegliere chi essere sperimentando la forza evolutiva che ognuno porta con sé e sperimentando parimenti la possibilità di felicità.
Interrompere la trasmissione delle ferite genealogiche è una possibilità che ogni bambino regala.
La nascita porta infinite rinascite.
❤️
06/07/2024
Grazie a Fulvia Cetrullo preziosa studiosa Montessori.
Nello studio della grammatica la Montessori ricorre all'utilizzo dell'antropomorfismo per quando riguarda le parti del discorso. Leggendo la favola del Paese delle parti del discorso, ci rendiamo immediatamente conto di come questa tendenza riguardi in particolar modo il nome e il pronome.
Viaggiando nel paese delle parti del discorso incontriamo una prima famiglia che sembra predominare sulle altre_ la famiglia del NOME, la quale è composta da un "capo", il nome, che è accompagnato dall'articolo e dall'aggettivo. Ma non è la sola famiglia che troviamo in questo affascinante peregrinare. Ecco che prepotente e luminosa si erge avanti a noi quella del VERBO, che cammina lungo le vie di questo paese speciale in compagnia dell'avverbio e del pronome. Ma come mai il pronome è finito nella famiglia del VERBO? e' forse finito nella famiglia sbagliata? Anche il pronome spesso se lo chiede, ed è spesso visto come geloso o adirato verso quello che pensa essere il suo legittimo sovrano, il NOME. Infatti, come abbiamo visto se il simbolo del nome è una piramide grande e nera, i pronome è di solito viola o verde, e questo per indicare la rabbia (viola di rabbia) e l'invidia (verde d'invidia). Se è vero che il sostantivo è rappresentato da una piramide, anche il pronome ha la stessa forma geometrica tridimensionale, ma la sua piramide è molto alta, più alta di quella del sostantivo. Lo stesso vale quando queste parti del discorso sono simboleggiate da figure piane.
La storia da raccontare dopo aver letto la favola del paese di GRAMMATICA.
Lo sapevate che anche le parole, come noi esseri viventi, hanno una famiglia? Eh sì è proprio così. Ci sono due importanti famiglie quella del nome e quella del verbo. Ognuna di queste famiglie ha un RE: il nome e il verbo. Vi voglio adesso raccontare una storia...Si dice che in una di queste famiglie molto tempo fa ci fu una lite furiosa. Questa famiglia è quella del NOME. Il Re sappiamo che è il nome, che è a capo della sua famiglia, governa, decide. E' responsabile di tutte le parole nominative, di tutte le parole che descrivono e di tutti gli articoli che introducono. Questa famiglia è molto importante perché nella nostra lingua ci sono più nomi che altre parti del discorso. Ricordate la storia della moltitudine? Vogliamo ripeterla? Ora il NOME sapeva di essere il più numeroso ed era per questo motivo molto orgoglioso. Il NOME amava stare al comando. Capita però spesso che quando sei un RE, possa esserci qualcuno vicino a te che sia geloso, che voglia prendere il tuo posto, che non è contento del suo posto nella famiglia, questo è il principe, che vorrebbe governare al posto del RE. Sapete chi era questo principe invidioso? Il pronome!. Egli era un tipo speciale di principe che vuole usurpare e prendere il potere del RE. Infatti quando il NOME, il RE dice: "Luigi", sapete cosa accadeva? Accadeva che il pronome voleva intervenire, voleva dire :"EGLI", Pensava di avere un modo migliore per pronunciare il nome, e che in questo modo non ci sarebbero così tante parole di cui occuparsi. Non vi sembra il pronome stia facendo di tutto per prendere il posto del sostantivo? Il pronome sapeva di non avere un vocabolario molto grande, ma a questo rispondeva: "va bene, sono molto semplice, ma voglio governare lo stesso, posso prendere il posto del nome". Per questo motivo si ergeva molto alto cercando di superare in altezza il sovrano legittimo, che é il NOME. Il pronome è viola, viola di rabbia e verde, verde d'invidia. Nonostante spesso il pronome prenda il posto del RE, il sostantivo combatté in modo arduo per far capire quanto fosse importante avere tante parole, quanto ricco sia avere un vocabolario cospicuo. Per questo motivo insisteva a parlare sempre per primo, in modo che il pronome dovesse sempre dipendere da lui. Non sapendo più cosa fare il NOME DECISE di cacciare il pronome dalla sua famiglia. Sapete dove andò il pronome? nella famiglia del VERBO. In questa famiglia è contento perché ha un ruolo molto importante, che non avrebbe potuto avere in quella del nome.
03/07/2024
I bambini hanno bisogno di vicinanza: sguardo, mani e parole. La vicinanza nella relazione amorosa è per i bambini nutrimento necessario e orientamento. Li dentro sono sazi e possono stare tranquilli, appagati.
Alla base dell'autostima, della sicurezza degli umani c'è la vicinanza nei primi anni di vita.
Nei primi 10 anni i bambini cercano lo sguardo della mamma e del papà per leggere "le cose del mondo".Hanno paura se lo sguardo della mamma è impaurito e si sentono sicuri se lo sguardo è fiducioso. Guai a cercare lo sguardo dei genitori e non trovarlo...i bambini si mostreranno disorientati, incerti.
Lo sguardo indica la via possibile.
Le mani e la voce nutrono la forza, l'intimità , la gratitudine, la felicità , il coraggio, la tanto preziosa empatia.
L'estate, le pause dal lavoro possono essere un'occasione preziosa per ritrovare, rimpolpare, costruire la relazione amorosa con i nostri bambini.
Regaliamoci la più grande avventura; una relazione d'amore con i nostri figli, cosa altro conta??
Alessandra Pecci
Psicologa dell'educazione Montessoriana, Mamma.
16/06/2024
Fai la brava.
Non esagerare.
Comportati bene.
La gente cosa penserà di te?
Quante volte ho sentito queste parole.
Fin da bambina mi sono state ripetute fino a stordirmi.
Soffocare i bisogni della mia anima selvaggia.
Spezzare il collegamento con il mio SPIRITOLIBERO .
O ero troppo o troppo poco. Abbassa la musica, posa la penna, zittisci il canto, ferma la danza.
Per essere degna di Amore.
Bruciare la parte selvaggia, ridurre in cenere l’istinto.
Consumata dal fuoco che consuma invece che dal fuoco creativo.
Uniformarmi per essere accettata?
Mai più.
A costo della solitudine.
Il vero io è quello che TU SEI, non quello che hanno fatto di te.
Paulo Coelho
15/06/2024
Compiti per le vacanze
“𝙲𝚘𝚖𝚙𝚒𝚝𝚒 𝚙𝚎𝚛 𝚕𝚎 𝚟𝚊𝚌𝚊𝚗𝚣𝚎"
Leggere il testo “Il peso della farfalla” di Erri De Luca.
Vedere almeno un'alba al mare.
Fare almeno una camminata in montagna.
Arrampicarsi su di un albero.
Guardare un bel film, possibilmente in un cinema all'aperto.
Nuotare.
Ballare.
Correre.
Visitare un posto nuovo, mai visto prima, perdersi e ritrovarsi.
Sdraiarsi su di un prato e aspettare di vedere una stella cadente.
Esprimere un desiderio.
Mangiare un piatto nuovo, mai assaggiato prima.
Leggere almeno un articolo di quotidiano al giorno.
Ascoltare buona musica.
Prendere la metropolitana.
Imparare a fare una cosa mai fatta prima.
Respirare a pieni polmoni in mezzo ad un bosco.
Cantare.
Urlare.
Abbracciare un amico.
Cogliere un fiore.
Raccogliere conchiglie.
Scrivere.
Sottolineare.
Stendersi sull'erba e guardare il cielo per almeno 5 minuti.
Assaggiare le ciliegie.
Aiutare.
Disegnare.
Vedere una mostra.
Risolvere un indovinello.
Andare ad un concerto.
Andare in bicicletta.
Sognare.”
15/05/2024
Siate gentili, tornate umani.
Parlate piano, ridete molto accarezzate con le stesse mani
l'anima e il volto.
Siate le rondini, volate alto.
E se da terra vi lanciano il sasso siate gentili, giù con un salto.
Volate basso.
Siate il guerriero che veste corazza
fatta di pura carezza di drago e che sa infliggere con gentilezza anche il castigo.
Siate la pianta che non colpisce ma cerca il sole per crescere forte
e se le tolgono il sole fiorisce dall'altra parte.
Volgete l'anima a chi vi chiama e rispondetegli con il suo nome Siate gentili con chi non vi ama.
Scoprite come.
Crescete floridi come balene. Spargete il miele che avete raccolto.
Siate gentili, vivete bene.
Vivete molto.
Bruno Tognolini
12/05/2024
È MADRE.
È madre chi sa fare spazio.
Chi si fa concava e convessa senza reticenza.
Chi pulisce lacrime a suon di bacini.
È madre chi sa aprire varchi, costruire ponti, inventarsi percorsi.
Chi sa scalare montagne a mani n**e, posare un cucciolo, poi scendere di corsa e risalire per portarne un altro.
È madre chi accoglie senza distinzione di colore, sesso e di religione.
È madre chi porta in salvo.
È madre chi parla ai figli degli altri come fossero suoi. Chi semina parole di coraggio e sostegno.
Chi, ogni giorno, unisce e tesse fili di riconciliazione. Chi protegge tutti i cuccioli come se le appartenessero.
È madre chi aiuta le altri madri e le sorregge quando non ce la fanno.
È madre chi sa guardare oltre la disabilità, l’estraneità, il sangue che non le appartiene, chi fornisce seconde e terze possibilità.
Chi rende semplice ciò che è complesso, come l’amore gli uni per gli altri.
Chi dà fiducia e non perde mai la speranza di riuscire laddove risiede l’impossibile.
Chi intraprende viaggi lunghi per amare il figlio di un’altra.
Chi intraprendere viaggi dolorosi per riportare a casa un figlio.
È madre chi lascia la porta aperta anche se non viene oltrepassata da tempo.
Chi tiene una lucina accesa per far ritrovare la strada di casa.
È madre chi, a volte, ha paura.
Chi lascia spazio ad altre madri e non detiene il primato dell’amore.
È madre chi ama i figli delle altre donne, si fa schiena a cui aggrapparsi e confine con cui definirsi.
Sì è madri sempre, anche quando quel figlio non ci piace, si perde o non c’è più.
È madre chi nella propria casa e in luoghi lontani si fa rifugio per ogni figlio del mondo.
È madre non solo chi è madre.
Essere madre è una condizione, uno stato e non ha a che fare solo con la nascita di un figlio, spesso, ha a che fare con la capacità di prendersi cura dei figli di tutti.
È madre chi protegge quel futuro, in ogni dove, in ogni istante, in ogni occasione.
E non può solo riguardare l’amore verso i propri figli. E non deve.
È madre chi spinge l’umanità.
Madre non si nasce, lo si diventa.
Cinzia Pennati
06/05/2024
I bambini piccoli , fino ai 6 anni circa si orientano nei saperi, nelle relazioni, nelle emozioni per mezzo di "orientatori psichici" che sono lo sguardo, le parole, il tocco degli adulti di riferimento.
Hanno bisogno di essere aiutati a fare da soli.
Se un bambino cade e la mamma lo guarda con paura, impeto di intervento, allarme , il bambino capirà che la caduta è grave e sarà pervaso dalla paura, se invece gli verrà chiesto con calma "vediamo un po' cosa è successo!" Si sentirà accolto, visto, riconosciuto e si avrà il tempo per rielaborare con lui l'accaduto...mettere un cerottino, dare un abbraccio consolatore.
Ricordiamo sempre che gli abbracci di mamma e papà , la vicinanza sono un luogo sicuro per i bambini: spesso proprio nell'abbraccio si lasciano andare al pianto, altrettanto spesso corrono ad abbracciare quando sono felici.
I bambini piccoli hanno bisogno di orientatori psichici che solo la vicinanza con gli adulti amorosi possono dare.
04/05/2024
Nelle Giornate di primavera con il Metodo Montessori organizzate in tutta Italia da Fondazione Montessori Italia , la Scuola Primaria Montessori Tito Livio di Lidia Celi organizza una giornata per toccare la matematica il 1 Giugno dalle 9,30
Per iscrizioni troverete indicazioni sul sito www.fondazionemontessori.it
04/05/2024
Nelle Giornate di primavera con il Metodo Montessori organizzate in tutta Italia da , la organizza una giornata per toccare la matematica il 1 Giugno dalle 9,30
Per iscrizioni troverete indicazioni sul sito www.fondazionemontessori.it
25/04/2024
FILASTROCCA LIBERA 🇮🇹
Libero, libera, liberi tutti
Libero l’albero e libero il seme
Liberi i belli di essere brutti
Le volpi furbe di essere sceme
Il fiume è libero d’essere mare
Il mare è libero dall’orizzonte
Libero il vento se vuole soffiare
Liberi noi di sentircelo in fronte
Libero tu di essere te
Libero io di essere me
Liberi i piccoli di essere grandi
Liberi i fiori di essere frutti
Libero, libera, liberi tutti.
(Bruno Tognolini)
24/04/2024
Come la presenza dei genitori, l'esserci, influisce sullo sviluppo dei bambini.
14/04/2024
Voglio regalare qualcosa a mio figlio e non so cosa.
- Regalagli calma.
- calma?
- calma: quando tuo figlio si altera, regalagli calma, quando si stressa, regalagli calma, quando c'è una situazione difficile, regalagli calma, quando succede qualcosa di grave, regalagli calma.
- Ma... come faccio a offrirle calma quando io stesso mi agito?
Per questo è un regalo, è qualcosa che tu ti sforzi di ottenere e non sempre hai, non è ciò che ti avanza, uno a chi ama non regala ciò che gli avanza. Uno a chi ama regala la cosa più preziosa, regaliamo il tempo e l'energia che investiamo per crescere come esseri umani per essere in grado di regalare calma quando si avvicina la tempesta.
Testo di Alvaro Pallamares
📷 Presa dal Web