
L’ AUTUNNO IN BIOSIMBOLOGIA
Ogni stagione, al di là degli aspetti legati al ciclo naturale, ha degli elementi simbolici che incidono sugli aspetti biologici e forniscono al nostro corpo messaggi molto importanti legati inevitabilmente alle categorie del passaggio e del cambiamento. Il solstizio d’inverno, l’equinozio di primavera, il solstizio d’estate e l’equinozio d’autunno, sono quindi dei veri e propri portali biosimbolici a cui il nostro sistema biologico accede per rinnovare i suoi cicli di evoluzione.
Le tre “parole” biosimboliche dell’autunno
SOSTA: il ciclo produttivo è terminato. Il giallo e il rosso esplodono in natura e gli animali iniziano a prepararsi per il loro riposo. Rispetto alla “frenesia” dell’estate tutto rallenta. Ma è solo un rallentare apparente: al contrario di quanto si possa pensare non è un “decadere” (le foglie che cadono e gli alberi che si spogliano della loro chioma verde) ma un “fermarsi”, la sosta di chi ha tanto “mosso”. E’ la Wu Wei, la “non azione”, l'azione senza sforzo o “azione senza azione”. È l’apice della sosta nella “lotta contro la realtà” in uno stato di profonda concentrazione. Si smette di forzare il corso degli eventi per ascoltare la voce dell’anima, abbandonando la ragione controllata e controllante.
A livello biologico questo si traduce nella comparsa dei disturbi gastrointestinali come:
stipsi (non riuscire a lasciare andare il controllo)
sensazione di gonfiore addominale (sono “pieno” degli eventi intorno a me)
sintomi da reflusso gastroesofageo (il mio calderone della trasformazione ribolle senza tregua).
La pausa estiva è una falsa pausa, nella quale l’immaginario collettivo spesso ci costringe a doversi “divertire per forza”, lasciandoci spesso un senso di incompiutezza che scambiamo per la “depressione autunnale” per la ripresa dei ritmi lavorativi. Ascoltare positivamente la sosta dell’autunno ci dà la possibilità di raccordarci con il nostro senso del tempo e delle cose.
TRASFORMAZIONE: l’autunno è il tempo del ritorno, del rinnovarsi della vita dopo la morte (la festività dei morti al mese di novembre), il ritorno di Persefone nell’Ade, simbolo del mistero della vita nell’alternanza della nostra parte ombra con la parte di luce.
[1]L’autunno quindi non come lo stereotipo della depressione e dell’ansia (i famosi mali d’autunno) ma come ciclo di consapevolezza, di attenzione verso noi stessi e di ascolto profondo della nostra “ombra”, che ci permette di trasformarci attraverso la morte del pregiudizio verso di essa e della accettazione dei benefici che essa può portare alla nostra evoluzione.
CONCILIAZIONE: è il periodo della conciliazione degli opposti, nell’equinozio d’autunno giorno e la notte sono di uguale durata, in un matrimonio alchemico (rubedo). E’ il mese dell’arcangelo Michele con la sua bilancia del “bene e del male”, è l’ Alban Elfed, la Luce dell’Acqua. È l’individuazione del Sè, la piena consapevolezza dell’uomo, che “sposa” la sua ombra e la rettifica, diventando quindi “strumento” trasformativo della realtà, non solo personale ma anche collettiva. La luce dell’Acqua ci invita a fluire, rilasciare il passato e l’abbandonarsi alla trasformazione.
Nietzsche affermava: “L’autunno non è una stagione, ma uno stato d’animo”, ponendo l’accento proprio su queste tre parole chiave che invitano al mutamento e alla predisposizione di un nuovo ciclo. Il nostro corpo in autunno, con i suoi mali “stagionali” ci parla di tutto questo: ogni cosa è ciclica e in continua evoluzione, la nostra parte oscura deve essere compresa ed integrata, così come le risposte biologiche che essa ci fornisce, per portarci a fare il bilancio di tutte le nostre potenzialità non espresse, che ci permetteranno di affrontare ciclicamente gli “inverni” della vita.
[1] Nella leggenda Persefone fu rapita da Plutone, il dio dell’Ade, che la imprigionò nell’oltretomba. Demetra, sua madre, non rassegnandosi alla perdita della figlia, la fece liberare ma ormai Persefone aveva mangiato dei semi che la costringevano a tornare nel regno dei morti per un periodo. Ecco che nel periodo che lei torna sulla terra, lei porta il caldo e la rifioritura (primavera-estate) nel periodo che trascorre nel regno dei morti il gelo cala sulla terra (autunno-inverno).