
Spesso ci chiedete "bello il vostro corso, ma cosa si fa?" 🤔
Con questo breve post vi illustriamo quali sono i 3 curricula! ✍🏼
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Pagina ufficiale degli studenti del corso di Laurea in Design, dipartimento PAU dell'UNIRC. Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci!
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Tra poco inizierà il nuovo anno universitario e non vediamo l'ora di incontrare i nuovi iscritti! 🫂
Per ogni informazione non esitate a contattarci attraverso le email che trovate nel secondo post. Godetevi l'estate, ci vediamo a settembre, vi aspettiamo! 🤍
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Sapevi che la lampada Falkland prende il suo nome dall’isola dell’Atlantico?
Isola famosa per la pesca che Munari tiene a omaggiare, da qui chiamerà con il nome di isole tutti i prodotti disegnati per Danese.
𝐃𝐞𝐬𝐢𝐠𝐧 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐞𝐧𝐭𝐬
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𝐁𝐫𝐮𝐧𝐨 𝐌𝐮𝐧𝐚𝐫𝐢 nasce a Milano nel 1907.
All’albo dei vent’anni aderisce al Movimento futurista milanese e da qui inizia la sua poliedrica attività nel campo della pittura, design, sperimentazione didattica e cinetica, grafica, pubblicità, fotografia.
Nel 1948 fonda il MAC, con Monnet, Dorfles e Soldati.
Nell'aprile del 1954 lavora, con Dorfles, alla mostra "Colore per le carrozzerie di auto" che si tiene al Salone dell'Automobile di Torino.
L’artista risulta, lo stesso anno, tra i componenti del Groupe ESPACE italiano.
Nel corso della sua esperienza assumono rilievo internazionale la sua produzione di design e i suoi studi sull'identificazione di arte, gioco ed apprendimento creativo, nel rispetto dell'intelligenza del bambino.
L'artista si spegne nella sua città natale il 30 settembre 1998.
𝐃𝐞𝐬𝐢𝐠𝐧 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐞𝐧𝐭𝐬
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𝐅𝐚𝐥𝐤𝐥𝐚𝐧𝐝 𝐞̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐥𝐚𝐦𝐩𝐚𝐝𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐯𝐨𝐥𝐠𝐞 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐢 𝐜𝐚𝐧𝐨𝐧𝐢 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐚𝐥 𝐝𝐞𝐬𝐢𝐠𝐧 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐥𝐚𝐦𝐩𝐚𝐝𝐞. E non ci stupisce che l’abbia immaginata e progettata nel 1964 Bruno Munari.
Il primo elemento anomalo che salta all’occhio è il materiale con cui è stata realizzata: la filanca. Già, proprio quella delle calze da donna, bianca. Perché? Il motivo va ricercato proprio nell’approccio al progetto tipico di Bruno Munari e incentrato sulla sperimentazione. In quegli anni Munari si era avvicinato all’estetica giapponese e per questa lampada, aveva tratto spunto dalle tipiche lanterne di carta.
Notò, tuttavia, che la carta si ingialliva e non era lavabile, assorbiva molta luce ed era anche fragile. Come ottenere lo stesso effetto estetico ma in un modo più durevole e pratico? Per rispondere a questo interrogativo Munari si recò in un’industria di maglieria dove iniziò a testare la possibilità di dare forma a un tubolare di maglia attraverso l’inserimento di cerchi in tubolare d’acciaio. Questa ricerca sarà decisiva per la progettazione della lampada, caratterizzata, nel suo design definitivo, da un tubolare di calza e da anelli metallici di diverso diametro. Proprio la misura diversa dei vari anelli le conferisce l’aspetto così particolare.
Ingombro e montaggio sono due problematiche a cui la Falkland rispose egregiamente. La lampada sta in una scatola alta pochi centimetri, si tira su e la sua forma è generata dal suo stesso peso.
Nata come lampada a sospensione, la Falkland è disponibile anche nella versione da terra ed è estremamente versatile nello stile. Oggi la Falkland è prodotta da Artemide e rimane una delle soluzioni preferite dagli architetti e dagli utenti che desiderano dare un tocco speciale, ma informale alla propria casa.
𝐃𝐞𝐬𝐢𝐠𝐧 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐞𝐧𝐭𝐬
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La storia della lampada Eclisse, icona del design italiano nata dall’incontro tra Vico Magistretti e Artemide, ha inizio sulla Metropolitana di Milano. L’anno è il 1965.
Un Vico Magistretti quarantacinquenne pensa alla lanterna di Jean Valjean, descritta nel romanzo I miserabili di Victor Hugo. Un attimo dopo decide di trasformare la lanterna semi-cieca di un ladro in una lampada da lettura.
Prende il biglietto della metropolitana e fa uno schizzo sul retro, per non dimenticarsi il concetto progettuale.
Design students
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𝐋𝐮𝐝𝐨𝐯𝐢𝐜𝐨 𝐌𝐚𝐠𝐢𝐬𝐭𝐫𝐞𝐭𝐭𝐢, in arte Vico Magistretti, nacque a Milano nel 1920.
Conseguí la sua laurea in architettura, al Politecnico di Milano, nel 1945.
In periodo di guerra entrò in contatto con Gio Ponti e con il fondatore dello studio BBPR, Ernesto Nathan Rogers.
Avviò la sua attività professionale da architetto (ma non solo, fu anche urbanista e industrial designer) insieme a Paolo Chessa.
“Vico Magistretti è uno dei più importanti maestri italiani della progettazione, del design inteso come progetto nel suo senso più ampio, esteso a tutti gli aspetti dell’abitare: dall’architettura degli edifici agli interni più diversi, ad oggetti e arredi divenuti leggendari.” - scrive la rivista Domus in un suo articolo.
Progettò per tantissime aziende italiane come Artemide, Cassina, Fontana Arte, Oluce, Flou e Kartell.
Morì nella sua città natale il 19 settembre del 2006.
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𝐄𝐜𝐥𝐢𝐬𝐬𝐞, 𝐥𝐚 𝐋𝐮𝐧𝐚 𝐢𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚. È la sfida di Vico Magistretti, architetto di formazione razionalista. Una sfida vinta grazie a una composizione essenziale di figure geometriche.
Più precisamente, un’unica semisfera ripetuta tre volte: due verticali, che scorrono su un perno centrale, l’una nell’altra, e una terza orizzontale che funziona da base. L’immagine è quella delle fasi lunari: dalla sfera piena all’eclissi totale, passando per gli spicchi intermedi.
D’altra parte, sono gli anni in cui si parla di viaggi spaziali e l’uomo sogna allunaggi fantastici. I designer rispondono con interni liberi da pareti, con open space in cui le funzioni dell’abitare sono delegate a oggetti e arredi, e non più a intere stanze. E il sogno di una piccola luce che guida i movimenti liberi dell’abitare diventa realtà, nel 1966. Come l’uomo sulla Luna, tre anni dopo.
Produzione: Artemide.
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Arco non è solo un’icona ma è anche uno dei prodotti più famosi e venduti al mondo.
Nel 2007 diventa il primo oggetto di Industrial Design al quale viene riconosciuto il diritto d’autore, proprio come accade per le opere d’arte!
Attualmente, fa parte della collezione permanente di due grandi istituzioni come la Triennale di Milano e il Museum of Modern Art (MoMA) di New York.
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Achille e Piergiacomo sono i nomi dei fratelli Castiglioni, progettisti della lampada Arco.
I loro prodotti ricevettero numerosi premi e li resero famosi a livello internazionale permettendo loro di collaborare con tantissime aziende. Achille e Piergiacomo dopo essersi laureati come architetti aprirono nel 1944 uno studio in Piazza Castello a Milano insieme al fratello Livio per dedicarsi alla realizzazione di progetti di urbanistica e architettura.
Nel 1968 Achille decise di continuare la sua attività da solo dedicandosi all’industrial design. Oggi lo studio in Piazza Castello è diventato un museo visitabile che attira appassionati del design da tutto il mondo.
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L’avete riconosciuta? È lei, la lampada Arco dei fratelli Castiglioni.
Achille e Pier Giacomo la progettarono nel 1962 ed infatti essa appartiene al Ready Made, corrente che si sviluppò in quegli anni nell’ambito del Pop design. Si tratta di un oggetto innovativo molto apprezzato poiché le sue caratteristiche rispondono perfettamente a delle esigenze: bisognava creare una lampada che facesse luce dall’alto ma che fosse contemporaneamente trasportabile e circumnavigabile.
I materiali scelti per la sua realizzazione sono l’acciaio per la struttura ed il marmo per la base pesante 65 kg. Il peso del parallelepipedo su cui poggia l’elemento metallico è fondamentale poiché risolve il problema del contrappeso, inoltre il marmo di cui è composto è stato scelto poiché costa ed ingombra molto meno rispetto ad un eventuale blocco in cemento.
L’attenzione che è stata posta nei dettagli la si nota dalla smussatura degli spigoli della base e dalla presenza di un foro che ha una funzione: sollevare e trasportare la lampada con più facilità. Dunque, la Arco non è un oggetto ricco di decorazioni, la sua semplicità probabilmente ha contribuito molto al suo successo su scala mondiale.
Cosa ne pensate voi? Ne vorreste una nelle vostre case?
Design students
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Selezionati per partecipare al "Materia Indipendent Design Festival 6" (24-26 settembre 2021 c/o il Palazzo Fazzari di Catanzaro), abbiamo avuto la possibilità esclusiva di partecipare attivamente alle giornate del festival interagendo e confrontandoci con i designer e architetti ospiti e organizzatori dell'evento e di illustrare il progetto sviluppato durante l'anno del corso di Concept Design.
Dopo aver avuto la possibilità di prendere parte ad un workshop preparatorio al festival, tenuto presso il nostro Ateneo curato dal gruppo di ricerca Meta+ e coordinato dai prof. A. De Capua e M. Mamoli ci siamo immersi tra prodotti iconici e molteplici affascinanti collezioni contemporanee.
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Selezionati per partecipare al "Materia Indipendent Design Festival 6" (24-26 settembre 2021 c/o il Palazzo Fazzari di Catanzaro), abbiamo avuto la possibilità esclusiva di partecipare attivamente alle giornate del festival interagendo e confrontandoci con i designer e architetti ospiti e organizzatori dell'evento e di illustrare il progetto sviluppato durante l'anno del corso di Concept Design.
Dopo aver avuto la possibilità di prendere parte ad un workshop preparatorio al festival, tenuto presso il nostro Ateneo curato dal gruppo di ricerca Meta+ e coordinato dai prof. A. De Capua e M. Mamoli ci siamo immersi tra prodotti iconici e molteplici affascinanti collezioni contemporanee.
Due piccole curiosità che forse non sapevi:
1. Ogni pezzo della Collezione Marco Zanuso è autenticato con il numero progressivo di produzione (che corrisponde alla sua carta d’identità), la firma dell’autore e il logo Cassina I Maestri.
2. La poltrona Lady ottenne la Medaglia d’Oro alla IX Triennale di Milano, nello stesso anno della sua presentazione (1951).
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Marco Zanuso nacque a Milano il 14 maggio 1916.
Egli fu architetto, designer, urbanista e accademico italiano, considerato tra i padri fondatori del design industriale italiano.
Studiò architettura al Politecnico di Milano ed aprí il suo studio nel 1945. Successivamente, lavorò come editore per la rivista di architettura Casabella.
Insegnò per molti anni architettura, design e urbanistica.
Nel 1956 fondò l’ADI: Associazione per il Disegno Industriale.
Lavorò per Arflex (ora Cassina) e Brionvega.
Dal 1948 al 1995 firmò, da solo o con Richard Sapper, decine di progetti tra cui l’esibizione “New Domestic Landscape” al MoMA di NY.
Morì nel 2001 all’età di 81 anni.
Uno dei punti di interesse principali della sua carriera nel design industriale fu l'accessibilità e i costi degli articoli della produzione di massa.
Con Franco Albini, Marcello Nizzoli, i fratelli Livio, I fratelli Castiglioni, Alberto Rosselli e lo Studio BBPR fu tra i primi ad interessarsi all'uso di nuovi materiali e tecnologie agli oggetti comuni e ai problemi dell'industrializzazione del prodotto.
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Era il 1951 quando la straordinaria poltroncina Lady è stata disegnata da Marco Zanuso per Arflex. Lo stesso anno la seduta si è aggiudicata la Medaglia d’Oro alla IX triennale di Milano. Ma cosa la rende così tanto nota ed apprezzata? La Lady Chair è stata la prima poltrona ad essere realizzata in gommapiuma e poliuretano, inoltre, il designer ha unito l’utilizzo di nuovi materiali con l’applicazione di metodi di lavorazione innovativi. Dal punto di vista estetico la seduta presenta delle linee anni 50’ ed oggi è resa più moderna grazie al fatto che viene rivestita con tessuti firmati Raf Simons. Dunque “Lady” è l’icona della modernità: ha introdotto il molleggio ottenuto con cinghie elastiche rinforzate ed è costituita da quattro elementi rivestiti separatamente e poi montati sulla struttura in lamiera stampata. Nel 2015 Cassina ha rimesso in produzione la seduta all’interno della collezione “I Maestri”.
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Sapete perché la rigidità della seduta consente il relax ma non il sonno?
Rietveld stesso sostiene di essere “costantemente concentrato sulla straordinaria idea del risveglio della coscienza” e questa caratteristica della sua opera sembra creata appositamente per la lettura e la meditazione, la riscoperta di sé stessi.
Nel programma C90 Mutazioni, Cassina ne ha proposto una variante con schienale e sedile in colore verde e struttura nera con terminali bianchi.
Design students
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