Asilo "Primi Passi"

Ieri ultimo appuntamento formativo per il nostro personale, sul tema "Identità e resilienza"
(ospiti coccolatissime de "L'Orto in cucina" di Gerico Cooperativa Sociale ).
Nel nostro percorso insieme di quest' anno, abbiamo potuto sperimentare concretamente ciò che avevamo visto nella teoria: la resilienza è sostenuta dalla relazione, da un senso positivo della vita, da obiettivi pro-sociali e da tanto senso dell' umorismo!

Il sapore della felicità non si scorda.
Sta nel desiderio, nell' attesa, nel gioco dell' alternanza.
Spesso, preoccupati di evitare ogni frustrazione, concentrati sui bambini che vorremmo invece che su quelli che abbiamo davanti, li intasiamo di giocattoli e organizziamo il loro tempo e le loro attività. Ce lo fanno capire, cosa li fa crescere come persone e li rende felici: ma occorre ascoltarli e saper rinunciare almeno un po' a sentirci indispensabili e a fare contenti noi stessi.

Auguri, a tutte le mamme che con passione e tenacia accompagnano i loro figli nella vita, e a tutte quelle che ci hanno portati nel cuore!
In foto, le splendide mamme che hanno partecipato a " colazione al nido con la mamma".

"Guarda!
Un lombrico!"
Sembra riduttivo pensare che essere liberi sia poter fare o comprare tutto quello che passa per la testa, come oggi siamo "influenzati" a credere.
Di certo, trovare un interesse personale, poterlo perseguire, condividerlo con altri, servirsi in modo costruttivo di quanto la vita ci offre è un' esperienza concreta, una forma autentica di libertà interiore ed esteriore.
Alla libertà si educa anche attraverso l'esplorazione autonoma e condivisa del mondo: il bambino vi riconosce qualcosa di prezioso, e mobiliterà tutte le sue energie per non farselo rubare. Oggi bambini autonomi, domani uomini liberi.

Il cielo in una stanza-3
Solo quando il corpo intero può dialogare, le persone sono davvero connesse e profondamente vitali.

Il cielo in una stanza.
Quando riusciamo a trascendere la realtà delle cose per entrare in quella delle emozioni e dei sentimenti, il nostro tempo prende il colore della felicità. In una palestrina, possiamo salire trepidanti in mongolfiera e volare in alto: il gioco è finzione, ma le emozioni condivise sono vere e regalano un' esperienza senza paragoni. Si può viaggiare molto senza mai uscire dalla propria mente: i bimbi ci mostrano come si possa viaggiare in alto con la mente, anche senza uscire dalla stanza.
Il laboratorio di psicomotricità relazionale offre sorprese a non finire!

Un prato di possibilità - 4
Pista!
Il valore e la necessità dell' educazione stradale resta evidente: basterebbe dire che l'incidente è la causa di morte più frequente, per i giovani.
Per i più piccoli si possono già impostare i riferimenti più utili: guarda dove vai, fermati se c'è un ostacolo o una persona, presta attenzione agli altri.
Quando si è alla guida e si ha in mano un volante, la tentazione di urlare "pista" e buttarsi, passando avanti a tutti e travolgendo quel che si incontra, è fortissima, non importa se il "motore" è elettrico, a scoppio o solo a spinta.
Fare tanta pratica "assistita" insieme ad altri aiuta enormemente ad affinare i movimenti, i riflessi e l'abitudine a considerare le conseguenze di quel che si sta facendo.
Sul prato del nido, per un bambino è facile rendersi conto che sui mezzi ci sono altri bimbi come lui, amici che possono piangere, spaventarsi o arrabbiarsi se ci si scontra. Il bambino può capire bene anche che, se proprio esagera, deve scendere dal mezzo e star fermo un giro, fino a che ha recuperato il controllo di sé. Aiutare il bambino a regolarsi è un importante contributo al raggiungimento della sua autonomia e di un buon dominio di sé.

Un prato di possibilità - 3
Per chi da poco ha scoperto di potersi sollevare in posizione eretta e spostare su due soli arti, la corsa è un tipo di movimento tutto da scoprire: è facile inciampare o non riuscire a fermarsi in tempo. Correre per mano a qualcuno è ancora più difficile: bisogna regolare reciprocamente il passo, la spinta, la trazione, la direzione...A volte la catena di persone si scioglie, a volte qualcuno cade o si ferma e tutti vanno a sbattergli contro...ma la soddisfazione infinita di correre insieme, mano nella mano, di entrare in sintonia fisica e psichica con gli altri è di una bellezza infinita e spinge a provare e riprovare, a ridere delle cadute e degli "strappi", a sentirsi liberi perché si può stare collegati agli altri.
Un bel prato può essere il posto dove prendere una boccata d'aria e respirare meno microbi, ma se c'è un pensiero che lo organizza e un tessuto umano che lo sostiene, diventa un vero e proprio ambiente educativo, un posto dove tutta la persona può crescere.

Un prato di possibilità (continua)
Oh- issa! Trovare un obiettivo comune, coinvolgere altri nel realizzarlo, portarlo a termine: le persone piccole dimostrano competenze progettuali, sociali e manuali se trovano uno spazio fisico e relazionale pensato per accoglierle. L'autostima non si insegna con una pacca sulla spalla né con un "bravo": si conquista con le proprie esperienze quando qualcuno ci offre fiducia e, pur nei limiti del possibile, ci "lascia fare".
Noi persone grandi, a volte, vorremmo esser bravi come questa piccola squadra a ribaltare i rovesci della vita!

Un prato di possibilità.
Uno stesso ambiente può offrire spunto per diversi progetti di gioco e di relazione.

La nostra Cooperativa festeggia un nuovo nato: il punto vendita dell' Orto della Bicocca, in cui si potranno acquistare freschissimi prodotti dell' Orto, cose buonissime del nostro pastificio interno e altri prodotti scelti del territorio tutti da scoprire! Vi aspettiamo!

Auguri a tutti i papà per la loro festa!
A "Primi Passi" riuscitissima edizione di "colazione al nido con papà": una mattina speciale e uno splendido ricordo per bimbi e genitori!
Ai papà abbiamo chiesto di scegliere un piccolo impegno da svolgere a casa con i loro bimbi (quelle piccole cose che fanno felici i bambini): che dite, si ricorderanno? Noi scommettiamo di sì!

Oggi collaudo del prato. È piaciuto tantissimo: grazie ❤️!

I lavori in corso immediatamente attirano attenzione, diventano interesse da condividere, suscitano domande sul cosa, sul perché e sul come delle cose. Poter osservare la vita "vera" ha sempre un sapore e un' utilità che nessuna lezione a tavolino può sostituire.
"Il bambino è il padre dell' uomo" e chi conosce i bambini li rivede in tutti quegli adulti "calamitati" da edifici in costruzione, video di cucina, bricolage e "wikihow" di ogni tipo.
A proposito, voi avete capito cosa sta succedendo in cortile?

La diversità.
Il nido, poiché è istituzione che si occupa di molti bimbi contemporaneamente, può sicuramente spingere verso l'omologazione dei comportamenti e delle identità. Per lo stesso motivo, però, il nido può anche fare leva sulla compresenza di molteplici diversità (di genere, di età, di colore, di sviluppo, di cultura....) per sviluppare un atteggiamento di curiosità, apertura e accettazione verso le diversità, proprie e altrui.
Come sempre conta molto l'atteggiamento concreto dell'adulto, che dal bambino è osservato e imitato. Quando l'adulto riserva a ciascun bambino una cura attenta come segno di riconoscimento del valore personale, il bambino può fare sua questa disposizione verso se stesso e l'altro, a partire dal gioco.

Pregrafismi e amicizia.
Si può imparare a decifrare un tracciato e a seguire un percorso ben prima di saper leggere e scrivere.
Si può imparare che osservare bene un tracciato suggerisce idee da sperimentare e che seguire un percorso può essere impresa già prescritta e guidata, ma comunque creativa, diversa per ognuno.
Meglio ancora se si incontra un compagno/a che ha idee e supporto da offrire.
Che avrebbero fatto Arianna e Teseo nel labirinto, uno senza l'altro?Affrontare un compito in società, apre la porta alla relazione. I pregrafismi possono rivelarsi ottimi per imparare a stare nelle righe dell' amicizia.

Muoversi e mordere sono comportamenti del bambino che a volte mettono in difficoltà l'adulto, in cui può scattare l'istinto di reprimerlo e immobilizzarlo, invece che aiutarlo ad esprimersi in modo più costruttivo. Uno spazio libero, un adulto che incoraggia e contiene: sono condizioni che permettono di esplorare nuovi comportamenti, per esempio di usare attivamente una corda per incanalare un istinto (si può contenere senza legare!).

Stamattina, chi è uscito presto, ha di certo trovato un "tempo da 🐺🐺", freddo, umido e scuro.
Anche i bimbi del nido l'hanno notato, e perciò l'abbiamo narrato con un "silent book", cioè un libro senza parole. I libri senza parole narrano una storia attraverso le sole illustrazioni: c'è una trama portata avanti con una vera e propria sceneggiatura, che il narratore mostra solo con la mimica o, al più, con qualche suono. Qualcuno sostiene che siano libri "democratici" perché inclusivi dei parlanti di qualsiasi lingua e anche di chi ancora non sa parlare. Aiutano a focalizzare l'attenzione e rendono l'ascoltatore protagonista della costruzione del racconto e, cosa più importante ancora, ai nostri bimbi piacciono moltissimo e li fanno appassionare!
Non sono da confondere con i loro parenti stretti, i "libri brulicanti", un genere molto diffuso nella letteratura per l'infanzia di origine tedesca. I libri brulicanti sono anch'essi senza parole, ma contengono contemporaneamente un brulichio di storie, tante quanti i numerosissimi dettagli che "pullulano" nelle loro pienissime pagine (quindi non una trama sceneggiata ma più trame allo stesso tempo; non immagini nette e facilmente leggibili ma miriadi di dettagli, colori, soggetti insieme).
Che dite, vorreste vedere anche un libro brulicante? Vedremo se Simona vi accontenta!

Riapriamo il laboratorio della luce e dell' ombra!

Auguri!