12/10/2020
TEMA EDUCATIVO DELICATO E POCO DIBATTUTO... ragioniamo insieme! 😉
Oggi ho scelto di trattare un tema molto delicato e alquanto ostico e troppo spesso taciuto tra genitori e operatori dei servizi educativi.
Nel quotidiano professionale talvolta mi imbatto con domande di genitori imbarazzati, preoccupati, sbigottiti... che mi chiedono: “ho l’impressione che mio figlio, mia figlia si masturbi, ma è normale a 2 anni??”
La risposta è sì.
Non solo è normale, ma è sopratutto naturale.
Talvolta anche le educatrici nei vari servizi che supervisiono mi pongono quesiti su questo tema, su quali modalità poter utilizzare, su cosa sia giusto dire, in quali occasioni sia lecito e opportuno interrompere il bambino o la bambina dalla azione che sta compiendo.
La masturbazione infantile è un’azione del tutto insita nelle tappe di sviluppo e di sperimentazione dei bambini e delle bambine nei confronti del proprio corpo. Non vietiamola, o rischiamo che sviluppino una relazione conflittuale con l’autoerotismo che parte dal periodo adolescenziale in poi.
Nei Tre saggi sulla teoria sessuale (1905), Freud scrive che “una delle credenze popolari sulla pulsione sessuale consiste nel ritenere che essa sia assente nell’infanzia e che si risvegli soltanto nel periodo di vita che si definisce pubertà. Questo non è soltanto un errore banale, bensì anche un errore che comporta conseguenze anche gravi …”.
Secondo Freud la vita sessuale esiste fin dalle prime ore di vita, quando il bambino prova piacere sessuale nel poppare; gradualmente il piacere erotico dalla bocca si trasferisce ai genitali, di conseguenza possiamo affermare che la masturbazione nel bambino come già detto è una scoperta del tutto naturale.
Quindi, ribadisco, la masturbazione infantile è assolutamente normale e può verificarsi anche in bambini molto piccoli. In genere, nella naturale esplorazione del proprio corpo, il bambino scopre che gli organi genitali offrono sensazioni calmanti e più piacevoli rispetto ad altre parti del corpo. Ne consegue che, già a partire dai due anni, la masturbazione va accettata con serenità e che per i bambini rappresenta una forma di consolazione alla quale ricorrere nei momenti di noia, stanchezza, solitudine, etc…
Il bambino piccolo, che si masturba, appare concentrato nell’atto stimolatorio e non prova alcun imbarazzo, non ha motivo per non toccarsi e per nascondersi agli sguardi altrui, perché non conosce ancora il senso del pudore. Intorno ai quattro/cinque anni invece, con lo sviluppo del senso del pudore, il bambino inizia a praticare la masturbazione in situazioni di intimità.
Quale comportamento dovete tenere voi genitori e in generale le figure di riferimento?
I bambini che si masturbano, spesso lo fanno perché sentono il bisogno di auto consolarsi, tranquillizzarsi, coccolarsi o semplicemente provare piacere.
Di conseguenza:
* non sgridateli, non colpevolizzate il “desiderio”, perché il divieto introiettato e la vergogna provata, potrebbero compromettere il normale funzionamento sessuale nell’età adulta; appaiano invece adeguate la relazione affettiva e il contenimento da parte vostra;
* non dite loro che si sentiranno male, o che queste cose si fanno solo da grandi;
* non trasmettete ai bambini eventuali vostre preoccupazioni circa la loro attività masturbatoria, al fine di evitare che giudichino in senso negativo un comportamento che di per sé negativo non è;
* ritagliatevi del tempo da dedicare ai vostri figli: giocate con loro, leggete dei libri, svolgete insieme quelle attività che piacciono e che possano coinvolgere entrambe;
* con pazienza educate i vostri figli a non masturbarsi in presenza di altre persone, come insegnate loro a non mettersi le dita nel naso; dovete spostare l’attenzione sulle norme della buona educazione, enfatizzare la regola sociale, senza drammi e soprattutto senza instillare il senso di colpa. Utilizzate parole chiare, dolci e comprensive, usate un tono di voce rassicurante e contenitivo. Dite che è del tutto normale che abbia provato desiderio di accarezzarsi, ma che sarebbe il caso di farlo quando è da solo;
* a seconda della fascia di età (quindi solo se grandicelli) cogliete l’occasione per parlare con i vostri bambini del loro corpo e della loro sessualità presente e futura; parlatene senza tralasciare gli affetti e i sentimenti e senza dimenticare che la sessualità, affinché non rimanga solo sesso, va inserita in un contesto relazionale (es.: mamma e papà si amano e dal loro amore sei nato/a tu); e non omettete i dati biologici (è ormai passato il tempo di cavoli e cicogne e di api sui fiori). Utilizzate un linguaggio semplice e comprensibile ma veritiero.
L’obiettivo di gestione di tutta questa situazione quindi non è l’atto masturbatorio in sé, ma l’equilibrio tra ciò che è totalmente naturale ed il contesto sociale nel quale collocare piano piano questo ateggiamento.
Sgridare, impedire, esortare alla moderazione e distrarre quindi sono manovre che veicolano, confusamente, un messaggio di disapprovazione e squalifica. Questo sì, come già detto, può produrre un effetto negativo, e non l’atto in se, che è (ribadisco per la trentesima volta il concetto) un comportamento naturale e sano che va semplicemente gestito e mai giudicato.
Valerio Cevoli - Coordinatore Pedagogico, formatore & consulente educativo.