Geografia degli stati arcipelagici e delle piccole isole
Gruppo di lavoro AGeI "Geografia degli stati arcipelagici e delle piccole isole"
Geografia degli stati arcipelagici e delle piccole isole
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Gli stati arcipelagici e piccole isole sono un oggetto centrale nel dibattito contemporaneo soprattutto per lo studio delle risposte umane ai cambiamenti ambientali e per la geopolitica degli spazi marini. Ad esempio, nel discorso pubblico e scientifico, i SIDS (Small Island Developing States) sono allo stesso tempo i contesti più esposti di fronte ad alcune dinamiche a scala globale (come il cambiamento climatico o i conflitti geopolitici) e una voce molto attiva all’interno dei processi di negoziazione a livello internazionale. Va tuttavia ricordato che parlare di “stati insulari” non sempre aiuta il processo di analisi; se infatti i SIDS sono stati capaci di accendere i riflettori, i problemi di molte piccole isole che appartengono a stati non insulari vengono spesso cancellati, a livello statistico, o semplicemente ignorati.
Altri stereotipi, per quanto riguarda gli Island Studies, meritano di essere presi in considerazione; all’interno del dibattito internazionale (Depraetere 1991, Royle 2001, Hay 2006), infatti, è stato sottolineato come, nella descrizione della geografia umana delle isole e dei sistemi insulari, prevalga l’utilizzo acritico di categorie geografiche, economiche e culturali quali la remoteness spaziale, l’unicità culturale e la fragilità ambientale (Stratford 2003, Baldacchino 2008), o, più semplicemente, la non meglio definita categoria di “insularità”. Tale utilizzo, spesso declinato come una lettura antitetica (isole/terra ferma, colonie/madrepatria, centralità/marginalità, reti globali/ caratteristiche locali), enfatizza una condizione di implicita subordinazione delle isole rispetto alla terra ferma, in termini di accessibilità alle risorse, di potenzialità di creare connessioni e di protagonismo nei processi a scala sovra-locale, senza dimostrarsi capace di uscire dai miti delle “relazioni terrestri”, o da altre letture che, ancora oggi, ricadono nel determinismo ambientale (“vivi su un ‘sola, sei insulare”). In un certo senso, si tratta di una delle conseguenze più evidenti di ciò che Francoise Péron (2004) ha definito “the lure of the islands”, ovvero la prevalenza di una costruzione culturale dell’immagine dell’isola, rispetto ad un’analisi delle condizioni che ne definiscono la geografia umana.