Centro Fibonacci

Centro Fibonacci

Ripetizioni scolastiche

Operating as usual

24/10/2023
11/06/2023

I benefici del canto:

1. Cantare dona al corpo vibrazioni che aumentano la nostra vitalità

2. Mentre canta, il cervello umano produce sostanze chimiche speciali che ci aiutano a sentirci sereni e felici

3. Cantare migliora la circolazione sanguigna, che ha un effetto benefico sulle corde vocali, tonsille e molti linfonodi, il che significa che aumenta notevolmente l'immunità locale (in altre parole, il raffreddore è raro)

4. Migliorare la circolazione sanguigna durante il canto attiva il lavoro cerebrale: inizia a funzionare più intensamente, la memoria migliora, tutte le informazioni sono più facili da assorbire.

5. Migliorare la circolazione sanguigna di tutta la testa ringiovanisce il corpo, migliora lo stato della pelle.

6. Cantare è molto utile nelle malattie polmonari, perché non solo sostituisce gli esercizi respiratori, ma favorisce anche lo sviluppo toracico, una buona respirazione, che riduce notevolmente il numero di slogature.

7. La frequenza regolare del coro aumenta i livelli di immunoglobulina A e idrocortisone nel corpo, segno di buona immunità. Ecco perché gli esperti consigliano di cantare per almeno 5 minuti al giorno, che equivale all'esercizio fisico

Prenditi cura della tua salute! E una melodiosa 🎶

https://t.me/INZAIONLELIVE

15/04/2023

😂

Breve storia delle equazioni 23/09/2022

Breve storia delle equazioni Mille anni di storia dell'algebra, con particolare attenzione alla disputa sulla risoluzione delle equazioni di terzo grado.Tutti i video che produco sono e ...

04/08/2022

VOLO RADENTE

Questo gufo delle nevi è incredibile! Guardate il suo volo radente che non gli fa toccare terra.
Molto vicino al suolo la resistenza dell'aria diminuisce drasticamente e questo dipende dal fatto che la formazione dei vortici non può avere luogo, in modo completo, proprio per la vicinanza del terreno (si chiama effetto "suolo").
Il gufo, così, si regge sul cuscino d'aria che si forma fra il ventre e la superficie del suolo che lo sostiene per quei pochi secondi della spinta dove non potrà ba***re le ali.
Se anche a te appassiona la scienza e l'astronomia seguici su Nuovi Mondi - Astronomia e Scienza

21/06/2022

Prendi un algoritmo di simulazione estremamente complesso, che contenga dentro tutta la fisica rilevante per studiare l’universo su larga scala. Gravità, idrodinamica, buchi neri, processi termici radiativi, materia oscura. Fate andare l’algoritmo per settimane o addirittura mesi su un potentissimo supercomputer, facendogli risolvere un numero mostruoso di equazioni che governano l’evoluzione del tempo del cosmo dai suoi primordi fino a oggi. Quando avrà finito, otterrete un’immagine come quella di destra.

Ora procuratevi un neurone, prendete un microscopio abbastanza prestante e osservatelo. Otterrete un’immagine come quella di sinistra. Notate qualche somiglianza? Sembrano quasi la stessa immagine, tranne per il fatto che l’ammasso di galassie come quello a destra è UN MILIARDO DI MILIARDI DI MILIARDI di volte più grande del corpo del neurone a sinistra: decine di milioni di anni luce contro centinaia di micron.

(Fun fact: nel cervello umano ci sono circa 100 miliardi di neuroni, che è un numero comparabile con il numero di stelle nell’intera Via Lattea. Così, per dire.)

Insomma, la rete neuronale che si aggroviglia nelle nostre teste, capace di produrre cose incredibili come l’autocoscienza, la Ca****la Sistina e i Ferrero Rocher, è estremamente simile alla rete dei filamenti cosmici – la “cosmic web” – che collega tra loro gli ammassi di galassie. Questa somiglianza è stata quantificata per la prima volta da due scienziati italiani, un astrofisico e un neurochirurgo, confrontando statisticamente le strutture reticolari riscontrate su vetrini istologici e simulazioni cosmologiche.

Il risultato? Le due reti hanno proprietà statistiche sovrappponibili se prese alle scale opportune. Stessa morfologia, stesso rapporto tra zone piene e zone vuote, stesso numero medio di connessioni per nodo. Persino la quantità di informazione in linea di principio immagazzinabile nelle due reti (l’intera cosmic web e un cervello umano) è confrontabile, attestandosi sull’ordine del petabyte. Niente male come corrispondenza per due oggetti le cui dimensioni differiscono per ben VENTISETTE ordini di grandezza!

-Filippo

Credits: Mark Miller (Brandels University); Virgo Consortium

Fonte: https://www.media.inaf.it/2020/11/17/reti-cosmica-neurale

18/06/2022

RIESCI A LEGGERE QUESTO TESTO?

Non avevamo dubbi. Ci dispiace deluderti, se sei riuscito a farlo non hai nulla di speciale :) Ebbene si ....il nostro cervello è in grado di leggere le parole in modo giusto anche se scritte in modo sbagliato come in questo caso.
Ti sarai accorto che ciò che hai letto non ha nulla a che fare con quanto scritto?
Riusciamo a farlo perché sebbene siano i nostri occhi a vedere le lettere, è il nostro cervello a interpretarli e lo fa saltando l’identificazione dei singoli caratteri.
Sul lato sinistro della corteccia visiva del cervello, infatti, c’è una piccola area denominata “Area visiva del modulo parola” che ci consente di memorizzare le parole e riconoscerle in fretta, così come avviene per i volti. Si attiva la memoria ortografica delle parole.
Praticamente, la natura ci ha dotati di un correttore automatico di parole, come quello di google o del vostro cellulare, che quando sbagliate a digitare una parola attinge da un database per trovare quella che più si avvicina ad un significato logico.
Questo dimostra che le parole non sono percepite lettera per lettera.
Se ci pensi il cervello compie un errore, perché le parole del testo sono effettivamente sbagliate, ma lo fa in modo funzionale. Infatti, capisce di avere davanti un testo da comprendere e per farlo va alla ricerca di un significato logico che gli serve per interpetare velocemente il mondo.
Non è straordinario?
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23/04/2022

NON SONO CIO' CHE SEMBRANO

Lo so, hai pensato "sono delle zebre". Sbagliato! Quelle macchie nere sono l'ombra di alcune zebre. Questa suggestiva foto che riprende questi animali solitari e la loro ombra, mentre attraversano il deserto degli Emirati Arabi, ci ricorda quanto il cervello ragioni per semplificazione e associazione.
Per certi versi, al cervello, non interessa la realtà, ma piuttosto l'interpretazione della realtà.
Il cervello utilizza uno schema conosciuto, depositato nella memoria, per cercare un significato alla scena che si trova davanti. In psicologia è il bias della conferma, secondo cui leggo la realtà in base all'idea che ho della realtà. Questo fenomeno ci induce a favorire le informazioni che convalidano i nostri preconcetti, ipotesi e convinzioni personali, indipendentemente dalla veridicità di tali informazioni. Una zebra ha una determinata forma nella mia testa e quindi quell'ombra deve essere una zebra. In realtà se ci si sofferma sull'immagine, si capisce che quelle sono solo delle ombre e che le vere zebre sono poco più in basso ai piedi dell'ombra (se ne vede il dorso dall'alto, ingrandisci se non le vedi). Le persone hanno bisogno di dare un senso alle informazioni velocemente e, com'è noto, formare nuove spiegazioni o convinzioni richiede tempo.
A livello evoluzionistico, ci siamo adattati per impiegare la minore energia mentale possibile, spesso per necessità, a costo di sbagliarci.
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09/04/2022

Per informazioni 349.4455006

04/12/2021

Quando si è genitore si devono affrontare problemi di ogni tipo, alcuni facili da risolvere, altri meno.
Avere un figlio che va alle medie o al liceo e che fatica in determinate materie è sempre fonte di preoccupazione per una madre o un padre. Lo si vorrebbe aiutare in ogni modo possibile, ma non sempre è così semplice.
A volte il problema nasce dal semplice fatto che il ragazzo in questione, non si applica a dovere, con la conseguenza di prendere voti insufficienti.
Quante volte avete sentito i professori dire: "è intelligente, ma non si impegna" ? Quella frase sembra un ritornello creato apposta per torturare i genitori; una frase che voi non vorreste più sentire ed invece eccola tornare ogni quadrimestre, ogni anno. Lei rappresenta la realtà, solo che non fa piacere ascoltarla perché sottolinea la svogliatezza del giovane. Questo è quello che pensa la maggior parte dei genitori.
Ma è davvero così?
E se il problema non fosse solo questo? Se il cattivo andamento di vostro figlio non fosse solo causato dalla sua pigrizia?
Ci sono casi in cui il ragazzo fatica davvero, nei quali non è solo colpa sua, perché esiste una materia che non è per tutti e per cui serve un aiuto esterno oltre a quello degli insegnanti. Un aiuto mirato e consapevole di quanta frustrazione possa creare al giovane questo non capire.
Probabilmente avete già capito di quale materia sto parlando, sì è lei: la matematica!
Sono pochi i ragazzi che la studiano tranquillamente e questo perché si tratta di un percorso particolare e difficile.
Negli anni ho seguito molti studenti. Uno diverso dall'altro, ma spesso erano simili per certi versi. Ognuno di loro era convinto di non poter capire questa materia e che non vi fosse alcuna speranza, ma poi con le mie lezioni e la pratica quegli stessi ragazzi sono riusciti a superare quella barriera.
La matematica è difficile e non è per tutti è vero, ma con il giusto metodo anche vostro figlio potrà superare quel muro. Basta avere una mano, quella giusta!
Se leggendo questo mio articolo vi siete rivisti nei panni di quei genitori, allora sapete di cosa parlo.
Il mio centro studi, il Centro Fibonacci, segue i ragazzi che faticano e che hanno solo bisogno di una mano per proseguire.

10/11/2021

Elementi di Analisi Matematica per automobilisti.

Timeline photos 20/09/2021

LE TRE REGOLE DELLA MATEMATICA (E ANCHE DELLA FISICA)

1) Non farti spaventare dalla simbologia o dalle denominazioni. Ogni linguaggio necessita di una struttura convenzionale per poter determinare la comunicazione e la comprensione non ambigua tra gli interlocutori. Così come ti orienti per strada utilizzando i segnali stradali, allo stesso modo con la matematica, sfruttando e aiutandoti con le nozioni, puoi arrivare tranquillamente a destinazione.

2) Non farti spaventare dalla apparente difficoltà. Ricorda sempre che la matematica cerca di risolvere e di spiegare problemi esistenti, non di crearne di nuovi, (porre degli interrogativi non vuol dire partorire un nuovo problema, ma il portar alla luce dubbi già reali) e lo fa seguendo la strada più breve e più semplice.

3) Cerca di rendere solide le basi, di colmare ogni interrogativo che affiora, tieni sempre in mente che il fine ultimo è capire. Concretizzare l’astratto è un’ottima via per una assimilazione consapevole e voluta delle leggi, ricorda che ogni quesito nasce e si sviluppa nella realtà delle cose, per portare l’uomo ad una interazione e padronanza migliore con esse.

Fonte: Filippo Zanellahttp://xoomer.virgilio.it/refuge4mind/docs/regole.pdf



AS

Timeline photos 26/08/2021

Questa è la pagella di un ragazzo inglese del 1929.
Nel giudizio dell'insegnante di , si richiama la mancanza di ordine, esortando l'alunno ad imparare a scrivere "soluzioni comprensibili e leggibili", abilità necessaria per diventare "un matematico di primo livello".
Più duro è il commento del collega di che scrive "l'alunno dovrebbe ricordare che a Cambridge vorranno conoscenze solide e non solo idee vaghe".
Quel ragazzo che nel 1929 aveva solo 17 anni, frequentava la Sherborne School e il suo nome era Alan Mathison .

AS

03/07/2021

Mitico

Il matematico Nobert Wiener, considerato il padre della cibernetica, fu letteralmente un bambino prodigio. A poco più di un anno Norbet imparò l’alfabeto, a tre anni imparò a leggere e a cinque anni comunicava in greco e in latino. Era talmente tanto immerso nello studio che a otto anni gli fu diagnosticata una grave miopia e il medico gli impose di non leggere per sei mesi per non aggravare la sua situazione.A dieci anni fu ammesso al liceo, dove si diplomò nel 1906 a soli dodici anni. Lo stesso anno si iscrisse all’Università e dopo tre anni ottenne la laura in matematica. Appassionato di biologia si iscrisse alla specializzazione, nel 1906, in zoologia all’Università di Harvard ma si rese conto di non essere molto portato per le abilità manuali e ritornò allo studio della materia prediletta.

Norbert era anche un personaggio molto peculiare, quasi unico. Completamente distratto nella vita di tutti i giorni, si sono creati molti miti sulla sua personalità.

Leggenda narra che quando la famiglia doveva traslocare sua moglie era molto in apprensione, sicura che Norbert si sarebbe dimenticato sia che avevano traslocato sia il civico del nuovo indirizzo. Decise allora di scrivere su un foglio il loro nuovo domicilio e glielo fece mettere in tasca. Durante il giorno Wiener ebbe una brillante idea, si frugò nelle tasche e trovò solo il pezzo di carta col suo indirizzo, lo scarabocchiò con delle formule ma, accortosi di un errore, lo gettò via senza pensare. La sera tornò nella sua vecchia abitazione e vide che era tutto chiuso. Si ricordò che aveva traslocato, ma non aveva la minima idea dove, ma fortunatamente incontrò una ragazza e le disse: “Salve signorina, forse lei mi conosce, io sono Norbet Wiener. Io e la mia famiglia abbiamo traslocato oggi stesso, per caso lei sa dove ci siamo trasferiti?”. La ragazza rispose: “si papà, la mamma mi ha mandato a cercarti.”

Questo aneddoto è sicuramente esagerato, ma sembra che la storiella raccontata abbia un fondo di verità; perlomeno abbraccia la “stranezza” del personaggio.

In un'altra occasione, Norbert si era recato a una conferenza e aveva parcheggiato la sua macchina in un ampio spazio. Al termine della conferenza si era completamente dimenticato non solo dove avesse parcheggiato, ma anche il modello!
Aspettò dunque fino a quando tutte le altre auto furono portate via, prendendo l'unica che era rimasta

28/06/2021

Lezioni su appuntamento presso il centro oppure online su Skype

22/05/2021

Le lezioni di supporto e/o recupero si svolgono in orario pomeridiano su appuntamento

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