15/11/2022
𝐘𝐢𝐧 𝐘𝐚𝐧𝐠
Nella concezione filosofica e scientifica del pensiero cinese, il dualismo fondamentale espresso dagli elementi Yin Yang pare abbia avuto origine dall’osservazione di relazioni quali quelle tra un corpo e la sua ombra, un oggetto e la sua immagine riflessa nell’acqua, la vita reale e il sogno, il sole e la luna, individuate come suggerimenti e indizi dell’esistenza di due mondi e due realtà: quella fisica che vediamo e l’altra di cui abbiamo percezione mentre osserviamo i fenomeni della natura che ci circonda.
Se la classificazione consueta attribuisce alla parola Yin una natura femminile, il tempo freddo e coperto, il cielo piovoso, la parte nord dei monti, e alla parola Yang una natura maschile, il tempo soleggiato e chiaro, la parte sud dei monti, in un poema che risale al III secolo a.C., dal titolo Tian Wen (“Domande Celesti”), viene espresso un concetto trinitario dell’Yin Yang.
Ecco i primi versi del poema, attribuito a Qu Yuan (340-278 a.C., considerato tra i maggiori poeti cinesi dell’antichità):
𝘚𝘦 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘥𝘰 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘤’𝘦𝘳𝘢 𝘢𝘨𝘭𝘪 𝘪𝘯𝘪𝘻𝘪 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰,
𝘊𝘩𝘪 𝘮𝘢𝘪 𝘱𝘰𝘵𝘳𝘢̀ 𝘳𝘪𝘴𝘱𝘰𝘯𝘥𝘦𝘳𝘮𝘪?
𝘈𝘭𝘭𝘰𝘳𝘢 𝘪𝘭 𝘊𝘪𝘦𝘭𝘰 𝘦 𝘭𝘢 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘦𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘥𝘪𝘷𝘪𝘴𝘪,
𝘊𝘩𝘪 𝘱𝘶𝘰̀ 𝘴𝘢𝘱𝘦𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘤’𝘦𝘳𝘢?
𝘓𝘶𝘤𝘦 𝘦 𝘵𝘦𝘯𝘦𝘣𝘳𝘦 𝘦𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘮𝘪𝘴𝘤𝘩𝘪𝘢𝘵𝘦 𝘪𝘯𝘴𝘪𝘦𝘮𝘦,
𝘊𝘩𝘪 𝘱𝘶𝘰̀ 𝘴𝘱𝘪𝘦𝘨𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘰 𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘪𝘱𝘪𝘰?
𝘘𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘧𝘭𝘶𝘵𝘵𝘶𝘢𝘷𝘢 𝘪𝘯𝘧𝘰𝘳𝘮𝘦, 𝘤𝘩𝘪 𝘱𝘶𝘰̀ 𝘥𝘪𝘳𝘤𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘦
𝘦𝘳𝘢?
𝘓𝘢 𝘭𝘶𝘤𝘦 𝘣𝘳𝘪𝘭𝘭𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘦 𝘪𝘭 𝘣𝘶𝘪𝘰 𝘴𝘤𝘶𝘳𝘰, 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘴𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰
𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢𝘵𝘪?
𝘓𝘦 𝘵𝘳𝘦 𝘶𝘯𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘠𝘪𝘯 𝘠𝘢𝘯𝘨,*
𝘋𝘢 𝘥𝘰𝘷𝘦 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘢𝘷𝘶𝘵𝘰 𝘰𝘳𝘪𝘨𝘪𝘯𝘦?
𝘐𝘭 𝘊𝘪𝘦𝘭𝘰 𝘩𝘢 𝘯𝘰𝘷𝘦 𝘳𝘦𝘨𝘪𝘰𝘯𝘪,
𝘊𝘩𝘪 𝘭𝘦 𝘩𝘢 𝘮𝘪𝘴𝘶𝘳𝘢𝘵𝘦 𝘦 𝘥𝘪𝘷𝘪𝘴𝘦?
𝘜𝘯’𝘪𝘮𝘱𝘳𝘦𝘴𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘪̀ 𝘪𝘮𝘮𝘢𝘯𝘦 𝘤𝘩𝘪 𝘩𝘢 𝘱𝘰𝘵𝘶𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘪𝘦𝘳𝘭𝘢?
Le tre unioni di Yin Yang del verso 11 sono la tripartizione rappresentata da Cielo, Uomo, Terra, perché le due astrazioni Yin Yang, materializzandosi e unendosi, generano tutto ciò che esiste al mondo sia di natura materiale sia di natura spirituale.
Fondamentalmente, Yin Yang hanno più un senso di alternanza tesa all’unione: concertano e si armonizzano. Tutto il pensiero filosofico e scientifico cinese è dominato dai concetti Yin Yang, in quanto essi non sono sostanza, forze o principi, ma sono astrazioni che contengono in se stesse la sostanza, la forza e i principi.
Sebbene concisamente espressi, questi concetti ci permettono di avere un’idea riguardo a una filosofia che insegna che uomo e natura non sono due entità separate e distinte, bensì un tutt’uno dato che Yin Yang danno origine al mondo umano, terreno e ultraterreno. Per questa ragione, l’uomo deve imparare a comportarsi in modo da non turbare l’ordine delle cose, e a conformarsi e unificarsi al mondo, senza alterare il corso naturale degli eventi della natura e del mondo. E quando si parla di natura e di mondo bisogna intenderli in senso sia materiale che spirituale. Difatti, poiché materia e spirito non sono due sfere divise, l’uomo, nell’ordine naturale, può collaborare a mantenere l’armonia del mondo uniformandosi allo scorrere degli eventi.
*Questa è la traduzione del poema resa dall’unica redazione antica pervenutaci, quella curata da Wang Yi, funzionario degli archivi imperiali dal 114 al 119 d. C. Guo Moro (1892-1978), nella sua versione in cinese moderno di quest’opera, ha corretto il verso originario cambiando il «tre» in «due», stravolgendone senza ragione il significato.
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Articolo scritto dalla maestra Anna Siniscalco, discepola del GM Yang Jun, Direttrice tecnica DInamica Tai Chi Chuan e Arti Associate asd, Istruttrice di 6° grado della IYFTCCA, pubblicato su "Dinamica La Rivista" n°1
Per leggere la rivista completa ➡ https://dinamicataichi.it/2020/01/29/rivista-n-1-2016-2/
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